PROVERBI E DETTI
Il calendario
Le stagioni
Le due stagioni dell’anno: primavera-estate (staggione); canicola (cuntrora); autunno-inverno (viernu, vernàta).
A la state
pure l’aucieddi fanne re llatte.
(Nei mesi estivi ogni bestia porta un utile all’uomo. Per paradosso, pure gli uccelli, che notoriamente non sono mammiferi)
La staggione
è la mamma r’ li puvurieddi.
(L’estate, come una madre benefica, dà nutrimenti anche ai poveri)
Staggione corta,
viernu luongu.
(Estate breve, invernata lunga. Nella cultura popolare due sole erano le stagioni: l’inverno che principiava da ottobre e termina a giugno; e l’estate, da luglio a settembre)
Sinceru r’ viernu e nùvulu r’ state;
nùvulu r’ viernu e sinceru r’ state.
(Se l’inverno si porta sereno, l’estate sarà per lo più nuvolosa. Al contrario: se nell’invernata il cielo sarà per lo più nuvoloso, in estate lo vedremo bello limpido e sereno)
Nùvulu r’ viernu e sinceru r’ state
è cumm’a na fémmena fujuta e po’ turnata.
(Le nuvole d’inverno e il cielo sereno d’estate sono come una ragazza che ritorna a casa, dopo essere stata rapita e abbandonata. Cioè, di quel tempo non c’è da fidarsi)
Sinceru r’ viernu e culu r’ criatura:
nunn’a ra stà mai sicuru
(Non lasciarti ingannare dalla serenità del cielo in inverno, come pure non fidarti delle viscere di un bambino)
Viernu si nun’è ccapu,
è ccora.
(Il tempo invernale, freddo e neve, se non si concretizza nei primi giorni dell’anno, lo farà negli ultimi di dicembre)
Viernu
è nfiernu.
(L’inverno è terribile come il regno infernale)
Viernu
manna li viecchi a lu Pataternu.
(L’inverno spedisce i vecchi al Padre Eterno. Gli anziani non sopportano i rigori invernali, per cui d’inverno molti cessano di vivere)
Si canta lu ciucciu all’Annunziata,
è foru la vernata.
(Se gli asini ragliano nel giorno dell’Annunziazione, 25 marzo, è segno che è finito l’inverno).
Pe l’Annunziata
l’aucieddi so’ turnati.
(Per l’Annunziazione, cioè per il 25 marzo, gli uccelli hanno già fatto ritorno)