CANTI RELIGIOSI
Oje e sempu sia loràtu
Canto del Santo Viatico
Allorché dalla chiesa giungevano i rintocchi della campana che suonava l’agonia, le fedeli correvano in strada e seguivano il parroco che portava l’olio Santo al morente; seguiva il parroco il sagrestano, che reggeva il baldacchino, e lo precedevano due chierichetti che suonavano una campanella ciascuno. Le donne devote in coro levavano questo canto al SS. Sacramento fin davanti all’uscio dell’agonizzante. Afferma l’informatrice: “Al momento dell’Estrema Unzione, le donne, raccolte in strada, si gettavano in ginocchio e, battendosi il petto, supplicavano il SS. Sacramento: – Signore, perdona i suoi peccati! Prenditi la sua anima e portala con te in Paradiso -. Aggiunge la fonte: “Io ero piccola e guardavo sottecchi le altre come facevano, e le imitavo”.
Oje e sempu sia loràtu, e Gesù Sacramentatu; sia loràto ogni mumentu Gesù Cristu a lu Sacramentu. |
Oggi e sempre sia lodato Gesù sacramentato; sia lodato ogni momento Gesù Cristo nel Sacramento. |
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Gloria a lu Patru e gloria a lu Figliu e gloria sempe a la Ternità; gloria a lu figliu, nu bellu Cunsigliu e qual è sempe sarà. |
Gloria al Padre e gloria al Figlio, gloria sempre alla Trinità; gloria al Figlio, un bel Consiglio quale è oggi, sempre sarà |
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E nu core amabilissimu è lu caru miu Gesù; e lu vuostu amor dolcissimo io vogliu e nienti cchiù |
Un cuore amabilissimo ha il mio caro Gesù; il vostro amore dolcissimo io voglio e nulla più. |
Fonte: Giulia Ciletti, n. a Bagnoli Irpino nel 1923, casalinga; reg. 1993.